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Siamo circon-dati: otto spunti di conversazione sul mondo dei dati
Otto spunti di conversazione sul mondo dei dati, che possono funzionare per chiacchierate occasionali con appassionati di serie TV e grafici di mestiere, ma anche con nerd e giornalisti.
Quest’anno si è parlato molto e in modi molto diversi, di dati. Abbiamo individuato otto spunti di conversazione distinti, che possono funzionare per chiacchierate occasionali con appassionati di serie TV e grafici di mestiere, ma anche con nerd e giornalisti.
Non so a te, ma una delle cose che mi manca tantissimo in questo 2020 è l’ascensore: quel luogo non luogo caratterizzato da musica ambient che accompagna chiacchiere fugaci più o meno profonde (a seconda del numero di piani da percorrere) e soprattutto da chi trovi come compagno di viaggio.
Ecco OTTO spunti di conversazione per altrettanti tipi di persone, utili per quando potremo tornare a stare in più persone nello stesso spazio. Il tema? Uno degli argomenti di cui si è più discusso durante il 2020: i dati.
Compagno di ascensore: il nerd.
Spunto: Hai mai provato a cercare google su google i dati su google?
Da qualche anno il colosso di Mountain View ci propone non solo collegamenti a siti web come risultati delle ricerche che facciamo, ma piccole anteprime di contenuti di vario tipo che potrebbero soddisfare la nostra curiosità senza dover uscire da quella pagina (ah, chiamateli rich snippet per non sfigurare con il vostro interlocutore, ma con più naturalezza possibile!): in molti abbiamo chiesto a Google che tempo farà domani, forse in meno quanto è alto Micheal Jordan, o quanti anni ha Mick Jagger.
Quest’anno Google ci offre la possibilità di guardare e interagire con i dati senza uscire dalla pagina dei risultati di ricerca, semplicemente cercando “dati coronavirus”. Qui è quando google va da solo.
Compagno di ascensore: il giornalista.
Spunto: Hai visto come alcuni giornali usano i dati in prima pagina?
Se non sei abbastanza coraggioso da addentrarti in discussioni sulla qualità e l’etica del giornalismo, ecco alcuni esempi di testate sia digitali che cartacee che non solo hanno usato i dati per raccontare cosa succede nel mondo, ma li hanno addirittura usati in prima pagina.
Un esempio su tutti è The New York Times, dove la prima pagina, spazio da sempre dedicato alle notizie più importanti, è stato riempito in alcune edizioni con grafici e numeri. Per approfondire, un articolo di Fast Company.
Compagno di viaggio: il grafico
Spunto: Lo sai che i dati possono essere anche belli da vedere?
Non solo tabelle, grafici a torta e istogrammi. Vero, le infografiche esistono da tempo, ma se vuoi “passare al livello successivo” ti consiglio il profilo instagram di Giorgia Lupi, information designer, che con i dati realizza opere di data visualization perfette da citare tra il secondo e il terzo piano.
Compagno di viaggio: il resistente alle novità tecnologiche.
Spunto: Che fine hanno fatto Nokia e i vecchi 3310?
Quando la frase killer del tuo interlocutore somiglia a “si stava meglio quando si stava peggio”, puoi raccontargli della ricerca dell’etnografa Tricia Wang svolta per Nokia, raccontata da Wang stessa nel TedX The human insights missing from big data.
Nel 2016 si parlava dei fantomatici Big Data, ovvero grandi quantità di informazioni raccolte e rielaborate da strumenti tecnologici, che cercano di descrivere una determinata situazione o il comportamento degli utenti, per esempio. Wang inizia uno studio con un approccio differente, al quale dà il nome di Thick Data: un campione di dati più ristretto, ma osservato molto più da vicino, dal quale far emergere dei dati più densi di significato. Wang intervista molte persone per le strade della Cina, che nonostante un basso reddito dichiarano di volere a tutti costi un dispositivo molto caro come il nuovo (ai tempi) iPhone. Beh, com’è andata a finire lo sai bene, vero?
Compagno di viaggio: l’appassionato di serie TV
Spunto: Lo sai perché su Netflix le serie escono quasi sempre in un colpo solo e non puntata dopo puntata?
Sempre a proposito di Thick Data. Oltre a raccogliere enormi quantità di dati utili all’algoritmo che ci propone film e serie TV, Netflix ha osservato un campione di utenti più ristretto cercando di approfondire tutto quello che succede intorno a chi fruisce i suoi contenuti. Ha scoperto così il fenomeno del binge watching: se così tanti utenti preferiscono fare maratone di serie TV, perché pubblicare un solo episodio a settimana e privare le persone della possibilità di farsi una sana abbuffata di puntate una dietro l’altra? Per approfondire, un articolo di Business Ventures.
Compagno di viaggio: l’appassionato della “musica di una volta”
Spunto: Ti ricordi i bei tempi del vinile?
Se davanti a te hai una persona per cui la musica dopo il 1978 non è più degna di essere chiamata tale, giocati le infografiche animate a tema musicale di Data is beautiful. Potrete condividere delle riflessioni sul declino dei tempi moderni guardando animarsi gli artisti che hanno venduto più dischi dal 1969 al 2019 o l’andamento della diffusione dei generi musicali dal 1910 al 2019, per poi perdersi tra la nostalgia dei vinili e inveire sulla musica dei giovani d’oggi e Spotify.
Compagno di viaggio: l’appassionato di musica “sperimentale”
Spunto: Sai come suonano le città durante il lockdown?
La ricerca del Massachusetts Institute of Technology (MIT) permette di ascoltare e di vedere la differenza dei suoni dei parchi di alcune grandi città, da Milano a New York, prima e durante il lockdown.
Compagno di viaggio: il complottista
Spunto: Sai cos’altro ci nascondono?
È decisamente la categoria più ostica. Se non puoi convincerlo, prova a confonderlo: proponigli le curiose correlazioni tra le apparizioni cinematografiche di Nicholas Cage e fatti di cronaca nera americana, oppure tra il consumo pro capite di margarina e la percentuale di divorzi nel Maine. Coincidenze?