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Giovanissimi, influencer e Covid-19
Gli influencer influenzano veramente? Un viaggio nel tempo per ripercorrere alcune azioni comunicative compiute da influencer, a proposito dell’uso della mascherina e dell'importanza del vaccino. Insieme ad alcune considerazioni sui risultati del nostro sondaggio a cui hanno risposto 838 ragazzi della Gen Z.
Gli influencer influenzano veramente? Un viaggio nel tempo per ripercorrere alcune azioni comunicative compiute da influencer, a proposito dell’uso della mascherina e dell’importanza del vaccino. Insieme ad alcune considerazioni sui risultati del nostro sondaggio a cui hanno risposto 838 ragazzi della Gen Z.
Estate 2021. I feed di Instagram e Facebook sono ricchi di selfie felici un po’ diversi rispetto al solito. Non solo vacanze e cocktail: vip (e non) amano immortalarsi mentre ricevono la dose di vaccino contro il Covid 19. Chiara Ferragni, Jovanotti, Selvaggia Lucarelli, Gianni Morandi o i Pozzolis – per citarne alcuni – sono tra i personaggi famosi che si sono scattati la fatidica foto da accompagnare all’hashtag #iomivaccino, diventando così testimonial della campagna vaccinale in modo spontaneo, invitando i propri follower a fare lo stesso. Alcuni “influencer di professione” sono così scesi in campo volontariamente per fare da megafono su un tema tanto delicato, sperando di poter invogliare altre persone a vaccinarsi il prima possibile.
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Allo stesso tempo, l’idea di usare i testimonial è stata seguita anche dal Governo, che promuove sui propri canali social e in televisione due spot istituzionali per la campagna nazionale di vaccinazione anti-Covid 19 “Riprendiamoci il gusto del futuro”. Francesco Pannofino, Mara Venier, Paolo Bonolis, Federica Pellegrini, Amadeus e Ambra Angiolini insieme a – tra gli altri – ristoratori, bagnini e una coppia di sposi, ricordano quanto sia importante vaccinarsi per sconfiggere il virus.
Ottobre 2020. La seconda ondata di contagi da Covid-19 è ormai alle porte e la mascherina è da tempo un accessorio di cui non possiamo fare a meno. Al telegiornale si ricorda di indossarla con un mantra e le istituzioni pensano che anche vip e internet possano fare la loro parte, soprattutto per i più giovani.
La Regione Lombardia ha chiesto a Zlatan Ibrahimović, campione del calcio meneghino su entrambi i lati del campo, di promuovere l’uso della mascherina con un video istituzionale pieno di orgoglio, accostando l’ambizioso stile di Ibra alla voglia di riscatto dei lombardi.
Giuseppe Conte, in veste di Presidente del Consiglio, ha chiesto ai Ferragnez di invitare i loro followers – perlopiù giovani e giovanissimi – a indossare la mascherina quando si esce di casa e si incontrano altre persone. Fedez e Chiara Ferragni hanno raccolto la richiesta e hanno diffuso il messaggio attraverso le Instagram Stories dai propri profili.
In qualità di “social media cosi” sappiamo che il giusto influencer, con il contenuto giusto e sul social giusto, può fare la differenza (ne abbiamo parlato qui a proposito dei Sussex e della loro vita non da Royal) e, davanti a questa scelta, ci siamo chiesti se davvero gli influencer influenzino i giovanissimi.
Per farlo abbiamo preparato un breve questionario, condiviso anche grazie alla collaborazione di un profilo Instagram popolare tra i giovanissimi (40mila followers a ottobre 2020), per la maggior parte ragazze residenti in Italia tra i 13 e i 16 anni che utilizzano quotidianamente Instagram, What’sApp, TikTok, YouTube.
Ecco cosa abbiamo scoperto dalle risposte di 838 ragazzi.
La maggior parte degli intervistati si è informata guardando la TV, leggendo su internet e parlandone in famiglia. Il 79% di loro ha visto le Stories capendone il messaggio e di questi la maggior parte ha dichiarato di essere stato più attento ai propri comportamenti dopo la loro visione: in una scala da 0 a 5, le risposte erano concentrate da 3 a 5.
I grafici nelle slide del TOAST! dedicato.
Con una domanda aperta abbiamo chiesto se le Istituzioni potevano prendere in considerazione altre strade per parlare ai giovanissimi. L’idea di appoggiarsi agli Influencer è piaciuta, ma abbiamo raccolto alcuni consigli.
I ragazzi hanno proposto di lavorare con interventi, percorsi e laboratori insieme agli insegnanti a scuola oppure prendere in considerazione altri social network per i più giovani, in primis TikTok. Hanno evidenziato come l’informazione di TV e giornali sia disorientante, perché sono passati molti pareri discordanti, anche da parte dei professionisti. Infine, hanno chiesto di non sottovalutare i giovani: responsabilità civile, dialogo in famiglia e aggiornamento appartengono anche a loro, a prescindere dai consigli degli influencer.
Ci siamo anche fatti raccontare chi sono gli influencer più seguiti dagli under 20, scoprendo nomi nuovi per noi millennials e boomer, che hanno però milioni di fan e libri all’attivo, come Elisa Maino, Marta Losito, Cecilia Cantarano e Matt & Biase, tutti attivi su Instagram, TikTok e YouTube.
Torniamo quindi alla domanda di partenza: gli influencer influenzano? Per noi sì (e l’abbiamo sperimentato anche con i nostri clienti), anche quando si parla di un pubblico under 20.
I fattori chiave di successo sono sempre gli stessi e in questo caso possiamo riassumerli così:
- aver utilizzato un social network interessante per quel pubblico specifico: Instagram
- aver scelto influencer molto conosciuti e seguiti da una vasta fascia di persone: i Ferragnez contano oltre 30 milioni di follower con entrambi i profili
- aver lasciato carta bianca sulla comunicazione: i Ferragnez hanno personalizzato il messaggio in base al loro abituale tono di voce, senza usare materiali istituzionali
Photo by Prateek Katyal on Unsplash